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Minestra sulla Palla (Minestra di Cavolfiore)

Ricetta della cucina povera livornese, si tratta di un’evoluzione della “zuppa di cavolfiore” di origine ebraica. L’ingrediente principale è la palla del Cavolfiore con le foglie che la racchiudono. Possono essere usate più o meno foglie a seconda del gusto personale

Nella foto sopra la minestra è stata preparata senza il pomodoro.

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Ingredienti per 4 porzioni

  • 1 palla di cavolfiore
  • 300 gr. di pasta
  • Un cucchiaio di concentrato
  • 100 ml. Olio extravergine d’oliva
  • 4 filetti d’acciuga dissalati
  • 12 fette di pane abbrustolito
  • Un cucchiaio di concentrato
  • 100 ml. Olio extravergine d’oliva

Preparazione

La zuppa

In una casseruola, rosolare le acciughe in olio abbondante, aggiungere il cavolo tagliato a pezzetti insieme al concentrato di pomodoro e coprire di acqua. Lasciar cuocere per almeno venti minuti.
Al momento di servire versare la salsa ottenuta sulle fettine di pane abbrustolito, distese nel piatto e profumate con un filo di olio.

Questa appena descritta è la ricetta originale ebraica, come riporta O. Chelli in “Livorno: il mediterraneo in cucina”, ma i livornesi, nel tempo, hanno modificato la ricetta togliendo le acciughe, utilizzate poi nelle “Palle”; hanno poi preferito la pasta al pane e, naturalmente, hanno aggiunto una punta di peperoncino piccante.

La minestra

In una pentola, mettere a lessare il cavolo in acqua abbondante. A parte soffriggere due fette di cipolla tritata con l’olio, il peperoncino e il concentrato, quindi aggiungere il soffritto al cavolo che bolle.

A cottura ultimata, dopo circa venti minuti, versare la pasta: si utilizzano penne (“scole” come dicevano i nostri nonni) o spaghetti spezzettati.

Servire la minestra calda con, a piacere, una grattata di formaggio

Abbinamento

Rosso Colline Pisane

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

Lessare la palla del cavolo, tagliato a mazzetti, in abbondante acqua salata con un cucchiaio di aceto e scoperto evita il diffondersi del caratteristico “odore”.

Triglie al cartoccio

La triglia di scoglio è il pesce che i Livornesi hanno scelto come emblema della loro cittadinanza. Quello proposto è un modo molto semplice di cucinare questo pesce, ma che garantisce un isultato gustosissimo.

Ingredienti per porzione

  • 1 triglia grossa o due triglie piccole di scoglio
  • almeno 350 gr.
  • 15 arselle (telline)
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 fogliolina di salvia
  • sale e pepe
  • 2 spicchi di limone
  • prezzemolo
  • olio extravergine d’oliva

Preparazione

Pulire le triglie, asciugarle delicatamente e stenderle momentaneamente su di un piatto. Procurarsi un foglio di carta forno o di alluminio della misura giusta per contenere una triglia. Distribuire le arselle al centro del foglio. Inserire uno piccolo spicchio d’aglio, una fogliolina di salvia e un pizzico di pepe nella pancia della triglia.

Porre la triglia sopra le arselle, con mezzo spicchio di limone vicino alla testa e mezzo vicino alla coda. Versare un filo d’olio e spolverare un pizzico di prezzemolo tritato. Chiudere il cartoccio sopra il pesce facendo combaciare il lato superiore con quello inferiore, arrotolandoli verso il basso, e alla fine piegare i lembi laterali in modo da sigillare il tutto.
Disporre i cartocci contenenti i pesci in una casseruola rettangolare o una pirofila, uno vicino all’altro in modo che le triglie stiano dritti con la pancia rivolta verso il basso.

Cuocere in forno a 160° per almeno 25 minuti. Una regola raccomanda dieci minuti di cottura per ogni etto di pesce. Comunque è bene, nell’incertezza, controllare la cottura aprendo un attimo il cartoccio ed eventualmente rimettere in forno a terminare la cottura.

Servire direttamente nel cartoccio sul piatto.

Abbinamento

Vernaccia di S. Gimignano

Bianco di Pitigliano

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

Al posto delle arselle è possibile utilizzare altri frutti di mare come cannolicchi, pietruzze ecc.

Fave Livornesi e Ossi di Morto

Fave Livornesi e Ossi di Morto

Tipico dolcetto autunnale che ci è arrivato fino dall’epoca romana, tempo in cui veniva utilizzato per onorare i defunti. A seconda della regione assume nomi diversi, con leggere varianti nella preparazione. L’Artusi chiama questi dolci “Fave alla romana” * mentre il Righi Parenti nel “La Cucina Toscana” li definisce “Fave livornesi e Ossi di morto”.
Oltre alla forma, la differenza tra Fave e Ossi di morto è che per le prime si usano uova intere, mentre per i secondi solo gli albumi.
* Vedi artusi pag. 203

Ingredienti

  • 250 gr di mandorle sbucciate
  • 150 gr. di zucchero
  • 150 gr di farina
  • 30 gr. di burro
  • 1 uovo intero (per gli ossi di morto solo albumi 2)
  • buccia arancia o limone grattugiata
  • Aromi vaniglia, coriandolo, cannella

Preparazione

Macinare le mandorle e unirle agli altri ingredienti formando un’ impasto morbido e non troppo secco.
Utilizzando un po’ di farina per non far attaccare l’impasto alle mani, modellare dei cilindretti di circa un dito di spessore.

Tagliare i cilindretti a pezzi e schiacciandoli dare la forma tipica delle fave. Per gli ossi di morto modellare sfere appiattite alle estremità, riproducendo la forma tipica del femore.

Disporre i dolcetti su una teglia imburrata e spolverata di farina, e con un pennello bagnarli uno ad uno di albume; mettere poi in forno moderato (150° – 160°) a cuocere per una ventina di minuti.

Abbinamento

Moscato o Aleatico dell’Elba

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

E’ possibile montare gli albumi a neve e unirli al resto, per realizzare un dolcetto più leggero.

Anatra all’Arancia e Petto alle erbe

con contorno di cavolo nero e fagioli di Sorana

Ingredienti per 4/6 persone

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Per l’anatra :

  • 1,8 kg. Anatra muta
  • 40 gr. di burro
  • 1/2 lt. di acqua
  • 2 arance
  • Erbe aromatiche

Per i contorni:

  • 1 Cavolo nero
  • 1 cipolla
  • 200 gr di fagioli secchi di Sorana
  • 1 spicchio d’aglio 1 foglia di salvia

Preparazione

Generalmente preferisco cucinare l’anatra separando il petto dal resto e prepararlo a parte come descritto di seguito.

Preparare l’anatra bruciando i rimasugli delle penne sul fornello a fuoco vivo, lavarla ed asciugarla.
Mettere in una casseruola due cucchiai di burro ed aggiungere tre gocce d’olio. Questo evita che il burro carbonizzi. Mettere l’anatra e far prendere colore per qualche minuto. Togliere l’anatra, aggiungere un cucchiai di farina al fondo e mescolare con un mestolo. Unire mezzo litro d’acqua calda. Rimettere l’anatra nella casseruola con gli odori e la scorza di un’arancia. Cuocere coperto per 30/40 minuti. Togliere l’anatra e spezzettare. Rimettere al fuoco con il succo delle due arance per altri 5 minuti. Servire con il sugo e la scorza di arancia.

Il petto deve essere intero da una parte lasciare la pelle. Preparare un misto di erbe tritate finemente. Salvia, rosmarino, timo alloro, maggiorana ecc. Mettere a scaldare una padella di ghisa oppure usare una bistecchiera. Mettere le erbe in un piatto e premerci il petto da entrambi i lati in modo che le erbe rimangano attaccate e lo ricoprano completamente.
Mettere il petto nella padella, a fuoco medio, con la pelle rivolta in alto. Dopo 4 minuti girare e cuocere per altri 5 minuti. La cottura deve essere leggermente al sangue. Tagliare a fettine e servire condito con un filo di olio di oliva.
Come contorno consiglio fagioli (se possibile di Sorana) o patate. Per chi tiene alla dieta meglio lesse.

Per i fagioli:

prendere i fagioli sciacquarli bene e metterli in una pentola con 1,5 lt. di acqua a freddo. Aggiungere uno spicchio di aglio e una foglia di salvia. Cuocere a fuoco basso per 2 ore.
Salare alla fine. Una cottura troppo violenta rompe la sottile pellicina che è la caratteristica di questi fagioli.

Per i cavolo nero:

tagliare finemente una cipolla e metterla in una pentola con due cucchiai d’olio e un cucchiaio di concentrato di pomodoro. Sfilare le foglie dal gambo e metterle nella pentola girare per insaporire aggiungere un litro di acqua bollente e cuocere per 45 minuti. Salare.

Abbinamento

Rosso Chianti – Rosso di Montescudaio

Difficoltà

ALTA

Spunti & trucchi

La padella o bistecchiera di ghisa è una padella antiaderente naturale e permette di distribuire il calore su tutta la superficie dando una cottura omogenea.

Quando si utilizzano fagioli secchi o comunque alimenti che assorbono molta acqua è bene utilizzare acqua minerale naturale invece di quella dell’acquedotto.

Trippa alla Fiorentina

Ingredienti

  • 1 kg di trippa
  • 400 gr di pomodori sbucciati e senza semi
  • Odori (sedano, carota e cipolla)
  • Parmigiano
  • Olio extravergine d’oliva

Preparazione

Lavare accuratamente la trippa bianca, già lessata; tagliare a strisce sottili e poi in pezzetti.

In un tegame mettere a soffriggere gli odori in 3 o 4 cucchiai d’olio.

Mettere a rosolare la trippa e dopo una decina di minuti aggiungere i pomodori tagliati a pezzetti.
Lasciare ritirare, mescolando di tanto in tanto, per una mezz’ora.

Regolare il sale e pepe.
Servire con abbondante parmigiano grattugiato.

Abbinamento

Rosso del Chianti

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

Se per qualcuno l’odore risultasse troppo forte, aggiungere in cottura due chiodi di garofano e mezzo limone.

Ravioli di Verdura (Gnudi)

Tipico piatto della cucina tradizionale casalinga. Normalmente i ravioli sono fatti di pasta sfoglia casalinga ripiena. In questo caso il ripieno viene semplicemente infarinato. Si possono condire al burro e salvia, con sugo di pomodoro o con ragù. Come tanti piatti della tradizione in ogni zona assumono un nome diverso. In Toscana sono conosciuti come ‘Gnudi del Casentino e si servono con burro e salvia. Cioè ‘ignudi’, senza vestito.

Ingredienti per 6 porzioni

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  • 250 spinaci o bietola cotta e sgocciolata
  • 400 gr. di ricotta fresca
  • 50 gr. di parmigiano grattato + 50 per servire in tavola
  • 100 gr di farina
  • 1 uovo
  • 1 tuorlo
  • Noce moscata
  • sale

Preparazione

In una pentola far bollire dell’acqua.
In una zuppiera mettere la verdura, strizzata e tritata abbastanza finemente. Unire la ricotta, anche questa ben sgocciolata, le uova , il parmigiano, una grattata abbondante di noce moscata e un pizzico di sale; con una forchetta creare un’impasto omogeneo. Se l’impasto è troppo bagnato e molle aggiungere un poco di farina.
Con un cucchiaio prelevare delle piccole parti di impasto, da adagiare in un piatto con la farina distesa; con le mani infarinate procedere a dar loro una forma sferica, come delle palline.

Una volta raggiunta una discreta quantità, buttare le “palline” nell’acqua bollente e leggermente salata. Mentre le prime cuociono, si prosegue nel farne altre. Lasciar cuocere qualche minuto.

Appena vengono a galla i ravioli sono cotti; se in precedenza si era aggiunta della farina, aspettare un minuto per far finire di cuocere, e poi toglierli con una schiumarola.
Deporli in una zuppiera, e condire con ragù e abbondante parmigiano grattato.

I ravioli possono essere anche conditi con burro e salvia, o soltanto burro.

Abbinamento

—-

Difficoltà

MEDIA

Spunti & trucchi

Ingredienti 4 porzioni

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  • 400 gr. di fagiolini di S.Anna
  • 400 gr. di pomodori
  • 1 cipolla
  • 2 o 3 foglie di basilico
  • 1/2 bicchiere di olio Extravergine d’Oliva

Preparazione

I fagliolini di S. Anna sono dei mangiatutto senza filo. Si differenziano dagli altri per il sapore particolare, un vago sentore di selvatico, di macchia.
In un tegame soffriggere appena la cipolla, tagliata a fettine sottili.
Mettere i fagiolini lavati e grondanti, con i pomodori pelati e tagliati a pezzetti. Se necessario ricoprire completamente di acqua. Portare al bollore e continuare la cottura a fuoco basso e con il tegame coperto; il coperchio deve tuttavia essere sollevato appena per mezzo del mestolo.
La durata della cottura dipende dal genere di fagiolino. Normalmente, comunque, varia da un ora a un ora e tre quarti. Mescolare di tanto in tanto, e se necessario aggiungere acqua o brodo vegetale. A fine cottura salare e profumare con il basilico.
I fagiolini devono risultare morbidi, senza che si aprano.
Si servono come contorno a piatti di carne: polpette, braciole ecc.

Abbinamento

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

Triglie alla Livornese

Ingredienti per 4 porzioni

  • 1 1/2 Kg. di Triglie di scoglio
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • 750 Gr. di pomodori pelati e senza semi
  • 2 spicchio d’aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • ½ bicchiere di olio extravergine d’oliva
  • Sale

Preparazione

In una padella far imbiondire nell’olio due spicchi di aglio e un ciuffo di prezzemolo tritato, quindi versare i pomodori spezzettati finemente o passati. Far ritirare il sugo per circa 10 minuti.

Distendere le triglie una accanto all’altra, senza sovrapporle, in modo che tutte tocchino il fondo. Versare il vino e lasciare sfumare. Coprirle poi con il sugo di pomodoro ancora caldo. Se le triglie sono molto piccole, è consigliabile non girarle per evitare di romperle: in questo caso, scuotere leggermente la padella per farle rotolare. Se invece sono grandi girarle una sola volta cuocendo 5 minuti per parte. Salare.

Servire con una spolverata di prezzemolo.

Abbinamento

Vino bianco fresco

Chardonnay

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

Cacciucco alla Livornese

Ingredienti 4 – 6 porzioni

  • 400 gr. di seppie
  • 400 gr. di polpi
  • 300 gr. di palombo a tranci (o murena o tracina o grongo)
  • 500 gr. di pesce vario detto “da minestra” (gallinella, cappone, scorfano)
  • 300 gr. di cicale (se in stagione)
  • 300 gr. di frutti di mare misti (cozze, vongole)
  • 700 gr. pomodori maturi pelati e senza semi
  • 1 o 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • ½ bicchiere d’olio extravergine d’oliva
  • ½ bicchiere di vino rosso
  • 2 fette di pane di campagna raffermo a porzione
  • aglio, peperoncino, prezzemolo
  • Odori

Preparazione

Per la preparazione esistono almeno due procedimenti: uno più rapido e uno più elaborato.
Il procedimento più veloce è quello più tradizionale. In questo modo si serviranno i pesci piccoli interi, e ciò può comportare problemi ai commensali. D’altro canto, il piatto sembrerà sicuramente più appetitoso.

In una grande casseruola soffriggere l’aglio e il peperoncino con due cucchiai di concentrato; successivamente mettere a rosolare a fuoco vivo dapprima i polpi, ben battuti, e dopo una decina di minuti anche le seppie. In genere si usano polpi e seppie piccoli, da servire uno a porzione. Se si utilizzano polpi e seppie grandi allora tagliarli a pezzi. Dopo qualche minuto innaffiare con il vino rosso, lasciar sfumare appena e poi aggiungere i pomodori. Si abbassa il fuoco e si copre parzialmente inserendo un mestolo a contrasto per non far chiudere il coperchio. Dopo circa 15 minuti cominciare ad aggiungere il pesce partendo da quello meno tenero e piccolo. Murena, tracina, palombo, scorfano, gallinella…

E’ consigliabile scottare i frutti di mare in un recipiente a parte per farli aprire (in special modo le vongole) ed evitare quelli che contengono tracce di sabbia. Si aggiungeranno alla fine insieme ad eventuali cicale, che non devono cuocere molto: bastano cinque minuti ed ad una bella dose di trito di prezzemolo.

Il cacciucco si serve mettendo due fette di pane abbrustolito e agliato nella scodella, aggiungendo i polpetti, le seppie, i vari pezzi di pesce o pescetti interi ecc. e uno o due ramaioli di sugo che andrà ad inzuppare il pane. Altre fette di pane vanno servite a parte.

Il procedimento più elaborato (preferito soprattutto dai commensali che non incontreranno lische…) prevede la cottura dei pesci a parte.
In una pentola si mettono a lessare in un litro di acqua mezza cipolla, una carota, un gambo di sedano e i pesci (scorfano, gallinella e i pesci da minestra, tranne il palombo che si cuoce nella casseruola come nell’altro procedimento). Portare all’ebollizione ed abbassare il fuoco. Eventualmente schiumare. Il tempo di cottura varia in base alla dimensione dei pesci, dai 20 ai 30 minuti. A cottura ultimata lasciare raffreddare il pesce nel brodo.

Togliere le polpe dai pesci, metterle da parte perché andranno aggiunte al cacciucco quasi a fine cottura. Passare le lische e le teste con il passaverdura e unirle al brodo. Filtrare il tutto con un colino fine o un cinese. Tale brodo servirà per ispessire il sugo.

In una grande casseruola soffriggere l’aglio e il peperoncino con due cucchiai di concentrato; successivamente mettere a rosolare a fuoco vivo dapprima i polpi, ben battuti, e dopo una decina di minuti anche le seppie. In genere si usano polpi e seppie piccoli, da servire uno a porzione. Se si utilizzano polpi e seppie grandi allora tagliarli a pezzi. Dopo qualche minuto innaffiare con il vino rosso, lasciar sfumare appena e poi aggiungere i pomodori. Si abbassa il fuoco e si copre parzialmente inserendo un mestolo a contrasto per non far chiudere il coperchio. Dopo circa 15 minuti aggiungere il brodo del pesce preparato in precedenza.

E’ consigliabile scottare i frutti di mare in un recipiente a parte per farli aprire (in special modo le vongole) ed evitare quelli che contengono tracce di sabbia. Si aggiungeranno alla fine insieme ad eventuali cicale che non devono cuocere molto bastano cinque minuti ed ad una bella dose di prezzemolo tritato

Abbinamento

Rosso Giovane

Difficoltà

MEDIA

Spunti & trucchi

Per il soffritto ci sono diverse scuole che prevedono tra l’altro anche cipolla e salvia e vino bianco al posto del rosso.

Alcuni utilizzano gamberoni , o mazzancolle al posto delle cicale. Per saperne di più->

Zerri sotto r’ Pesto

Ingredienti per una vaschetta

  • 300 gr. zerri
  • 2 spicchi di aglio
  • 2 peperoncini
  • 1 bicchiere di aceto di vino
  • Farina
  • Olio Extravergine d’Oliva

Preparazione

E’ consigliabile usare zerri di piccole dimensioni, con lische tenere. Se sono piccoli non devono essere puliti; in caso contrario pulire lasciando la testa.
Infarinare bene e friggere in abbondante olio caldo, fino a ottenere una frittura croccante. Salare e disporre in un contenitore adeguato (meglio se di vetro).

Marinata.
In un pentolino far bollire l’aceto con l’aglio e il peperoncino tritati per una decina di minuti.
Versare la marinata ancora calda sugli zerri. Lasciar riposare almeno un giorno.

Abbinamento

Vernaccia di San Gimignano

Bianco di Pitigliano

Vermentino

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi